Ecobonus 110% cosa rischia realmente il cliente finale? Posso fidarmi del tecnico?

In attesa dei decreti attuativi ancora in fase di valutazione alla commissione bilancio, sembra essere passata la prima ondata di richieste.

Tutto ancora fermo per quanto riguarda il superbonus del 110%, ma questo ci permette di valutare in maniera più approfondita due figure fondamentali all’interno del decreto quella del cliente finale e quella del tecnico atto a redigere le certificazioni e a valutare la congruità dei costi.

Ma il cliente finale in caso di cessione del credito cosa rischia?

La cessione del credito sembra essere la parte del decreto più ambita per i clienti finali, ciò riguarda la possibilità di trasformare le detrazioni in crediti d’imposta da cedere a terzi o addirittura alla ditta che esegue materialmente i lavori, a sconto del prezzo per la realizzazione degli stessi.

In altri termini, i cittadini avranno la possibilità di ristrutturare le proprie case senza spendere un euro.

Tutto molto bello. Ma a raccontarla in questo modo si rischia di far passare un messaggio sbagliato e, soprattutto, estremamente pericoloso per i privati cittadini, che si espongono a delle potenziali, pericolosissime truffe.

Infatti, nel caso in cui l’Agenzia delle Entrate contesti la spettanza della detrazione e del credito, le conseguenze e i recuperi d’imposta ricadrebbero direttamente sul cittadino, chiamato a riversare all’Erario le somme contestate, oltre a sanzioni e interessi.

Ma come è possibile se il lavoro è gratis?

L’errore di fondo sta nel considerare che la ristrutturazione della propria abitazione sia “gratis”, cioè che il privato possa effettuare i lavori senza pagare nulla. In verità, il privato paga eccome i lavori. Nello specifico, li paga attraverso il credito d’imposta che matura a proprio favore, cedendo quel “benefit” alla ditta che esegue i lavori o ad un terzo. Comprendere questa differenza tra “non pagare i lavori” e “pagarli con il credito d’imposta” è fondamentale da un punto di vista pratico, più che teorico.

Ma proviamo con un esempio pratico, se decido di fare un lavoro di isolamento termico per un importo immaginario di € 40.000,00 lo commissiono ad una ditta usufruendo della cessione del credito, quindi sempre alla stessa azienda viene certificato e ceduto il credito a titolo di pagamento e tutti felici e contenti.

La storia, però, non finisce proprio qui. Immaginiamo che la ditta abbia sovrastimato i lavori, allo scopo di far maturare (a proprio favore) un credito d’imposta più alto. Infatti, tanto più è alto l’importo attribuito ai lavori, tanto più è grosso il vantaggio per la ditta che riceve in pagamento il credito.

Che cosa succede in caso di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate?

Se la misura o la tipologia di lavori viene contestata e il credito d’imposta viene parzialmente (o totalmente) disconosciuto, il recupero d’imposta è rivolto nei confronti del cittadino. In altri termini, il privato si trova a dover pagare le somme (quei 40.000 euro iniziali del credito d’imposta ceduto alla ditta), maggiorate delle sanzioni e degli interessi.

Non è vero, dunque, che il privato cittadino esegue i lavori “senza pagare”. È un messaggio sbagliato. Il privato cittadino “paga” i lavori cedendo il proprio credito d’imposta: con la conseguenza che, qualora tale credito d’imposta venga messo in discussione, per un motivo o per un altro, il cittadino sarà costretto a restituire “monetariamente” quelle somme, con l’aggravio sanzionatorio.

L’altro lato della medaglia riguarda, appunto, le possibili truffe a cui i cittadini, specie i più deboli e ingenui, si trovano esposti, a causa di potenziali comportamenti scorretti posti in essere dalle ditte che propongono di eseguire i lavori.

A cosa devo stare attento?

Sopratutto a quelle realtà che senza fare nemmeno uno studio, un progetto si propongono per fare lavori gratis ( magari senza un reale controllo dei costi), interessate solo al credito, quindi maggiore è l’importo e maggiore è il guadagno per loro. Si tratta di solito di aziende che nascono solo per cavalcare un onda e destinare a scomparire nel giro di pochi anni.

L’eccessiva valorizzazione dei lavori, oltre ad essere una truffa nei confronti dello stato, mette sempre a rischio il cliente finale in quanto più alto è l’importo dei lavori e più sarà chiamato a restituire oltre sanzioni e interessi, in caso di comportamenti abusivi.

È importante che il cittadino sia il primo controllore, poiché gli effetti negativi di eventuali distorsioni o condotte poco chiare ricadranno direttamente su di lui.

Ma non è il tecnico dell’azienda a cui affido i lavori a controllare?

Il provvedimento si presta bene a quelle grandi organizzazioni che promettono al cliente il ‘pacchetto completo’: si occupano di tutto, dalla fase di progettazione a quella di esecuzione, anticipano le spese e riscuotono il credito d’imposta dell’utente finale. In questo pacchetto ‘chiavi in mano’ è però incluso anche il lavoro del professionista che, assunto da questa società per un tozzo di pane, si occuperà di valutare che i costi siano congrui e che gli interventi soddisfino tutti i requisiti necessari per accedere al bonus. Sarà difficile per quel tecnico essere imparziale.

Soprattutto a causa della crisi economica conseguente all’emergenza sanitaria, molti di loro accettano di lavorare, percependo compensi iniqui, alle dipendenze di queste grandi società che si occuperanno di organizzare ed eseguire i lavori per conto dei clienti finali, anticipandone i costi e ottenendo in cambio il credito d’imposta relativo.

Una volta che il tecnico lavora al servizio della società che farà la ristrutturazione, sarà complicato per lui non certificare la bontà dell’intervento e il rispetto di tutte le regole. I costi dei lavori, e quindi i preventivi, potrebbero anche essere gonfiati. Ne farà le spese lo Stato che, chiamato a sostenere il bonus, rischia di essere truffato.

Cosa mi conviene fare allora?

Già nel nostro precedente approfondimento avevamo affrontato in parte questa cosa, https://globalener.tech/ecobonus-110-posso-realmente-ristrutturare-gratis-casa/ , il consiglio che possiamo darvi è quello di affidarvi ad aziende e tecnici radicati nel territorio, che hanno come interesse prioritario la soddisfazione del cliente, la propria reputazione nel tempo, e che il lavoro venga fatto realmente ad opera d’arte.

Di sicuro non vi gonfieranno mai i prezzi e non scapperanno una volta fatti i lavori, anzi molte volte sono le stesse persone che incontrate  al bar per prendere un caffè.

E poi in caso di problemi una volta effettuati i lavori a chi mi rivolgo? Immaginate di aver affidato l’incarico ad un azienda di Bergamo… Non credo siano cosi veloci nell’intervenire e né tanto meno ne abbiamo l’interesse…

Per quanto riguarda il fotovoltaico e accumulo noi ci siamo da oltre 11 anni e ci proponiamo come unico interlocutore per tutte le fasi del progetto.

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